La ricerca cognitiva, ad indirizzo costruttivista, ha evidenziato un modello di apprendimento improntato alla complessità.
Tale modello se applicato ..ai fenomeni educativi in ambito scolastico mette in evidenza come il processo di apprendimento sia determinato dall’interazione di variabili diverse.
La cultura scolastica, ordinata in discipline, è basata su un’idea di apprendimento legata a saperi di tipo dichiarativo, mentre la “cultura” delle nuove generazioni è legata a modalità di apprendimento analogiche, più fluide e meno ordinabili in specifiche discipline.
Mentre i docenti forniscono saperi strutturati, gli alunni spesso ricercano spazi per conoscenze procedurali, immaginative, costruttive.
I saperi nella scuola vengono veicolati ancora fortemente dal libro di testo, mentre i saperi dei ragazzi sono sempre più legati all’oralità, al suono, all’immagine, alla comunicazione in rete , al digitale….questi ambienti di apprendimento oggi sono comuni sia ai ragazzi normodotati che a quelli diversamente abili.
L’uso delle nuove tecnologie didattiche permette l’introduzione nella scuola di una modalità di’apprendimento orientata verso strategie multimediali e multimodali, e che si avvale di un’organizzazione dei saperi reticolare, non definitiva e soggetta a continue modificazioni.
In questo quadro anche per gli alunni disabili, oltre alla possibilità di uso del personal computer come ausilio, diventa importante offrire spazi e situazioni di apprendimento, legati non tanto all’addestramento o all’apprendimento meccanico e coatto, quanto al favorire processi metacognitivi, in un quadro di dialogo, di interazione ed integrazione con tutti i soggetti della comunità scuolastica.
Renato Ceccon