Paros 2008

C’ERA UNA VOLTA

I due scogli di Portes che si stagliano sul mare prima del porto di Parikia (Paros)

Siamo di nuovo a Portes, il solito agguato e i carteri  (tecnica dell’aspetto in greco) sulla piattaforma  che si trova sul lato sud a circa 15 mt di profondità  e che si affaccia nel blu, non hanno prodotto nulla, anche superandone il ciglio  i pesci sembrano spariti, intravedo solo due cerniotte di un chilo o  due, meglio lasciarle stare …. Che crescano.

Mi dirigo dove ho preso la stira  più’ piccola delle due che ho preso ieri, tra i due scogli di Portes verso il mare aperto,  faccio un tuffo ed ho modo di insagolare un bel sarago, lo metto a pagliolo, ricarico il fucile e mi preparo ad un tuffo più impegnativo, sempre nello stesso posto ma dove le rocce lasciano il posto alla sabbia, sui 30 mt circa.

A metà dell’immersione intravedo sulla sabbia una forma scura, è una bella stira sarà sette ….otto kili, continuo la discesa cercando di muovere le pinne il meno possibile e restando il più composto possibile: la vedo bene, bel pesce…ma è molto nervosa non si fa avvicinare e fila via velocissima, inutile continuare o tentare un aspetto, il fondo è… molto fondo saranno 30 mt circa ed io non sono né Bellani né Centas (Grande apneista e fiscerman greco)), risalgo a prendere fiato.

Avanzo verso nord una decina di mt ci sono diverse rocceaccatastate molto promettenti, mi tuffo silenzioso arrivo a tre quarti di fondo il profondimetro segna 17…18…mt ed ecco che due belle cernie velocissime si intanano e spariscono nei meandri creati dagli scogli sommersi.

Inutile tentare di fregarle in tana, ci provo lo stesso solo per confermare che queste sanno leggere e scrivere. Proseguo e arrivo sulla parte nord , mi immergo su una serie di pietroni che da – 20 arrivano a .35… 40mt.

Pinneggio lentamente, il fucile aderente al corpo per cercare di essere più idrodinamico possibile , appena sono negativo smetto di pinneggiare e con piccoli movimenti delle pinne scelgo la direzione voluta.

Ad un certo punto mi sento osservato ed è così, infatti due cernie all’ombra di un grosso masso quasi invisibili , mi osservano in candela, mi dirigo verso di loro lentamente sono a corto di ossigeno perché non ho fatto un tuffo in verticale ma piuttosto obliquo, resisto, compenso un’ultima volta sono più vicino alla piccola ed è questa che devo tentare di colpire. L’altra è troppo lontana, ancora un mt, ancora uno soltanto… sono a tiro… buuummm colpita posso risalire, tengo in tiro la cernia in modo che non si intani, ma l’ho colpita dietro una branchia, non c’è storia.

Arrivo in superficie stremato e con le prime lucine sugli occhi, ma mi riprendo subito, guardo il profondimetro – 28, bella prova…. sono soddisfatto posso tornare a casa.

La porto in gommone da Dionisi che  si congratula come al solito.

A casa la pesiamo sono 4,8 kili di bellissima e buonissima Cernia, infatti alla sera la assaporiamo al ristorante  in zuppa, una squisitezza.

Dionisi con due ricciole che abbiamo preso sempre a Portes in un altro momento